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Le origini della Francia contemporanea. L'antico regime; La Rivoluzione: I. L'anarchia, II. La conquista giacobina; La Rivoluzione: Il governo rivoluzionario

[Les origines de la France contemporaine. L'ancien régime, La Révolution], traduzione di Piero Bertolucci e Paola Zallio Messori, a cura di Piero Bertolucci, introduzione di Giovanni Macchia


Torino, Adelphi, 1986, 1989, Classici, 51, 54
3 volumi, cm 20.5x13, pp. 764-(4), 813-(3), 1191-(1), tela, sovracoperta, acetato, cofanetto illustrato
Unica edizione. Ottimo esemplare

€ 135
Le origini della Francia contemporanea di Hippolyte Taine rimane ancora oggi il quadro più preciso e più affascinante, nonché la diagnosi più lungimirante della Rivoluzione. Come Michelet, Taine è grande scrittore oltre che grande storico. Ma, rispetto a Michelet, non partecipa in alcun modo all’enfasi progressista, alla visione di un futuro tinto di rosa. Lo sguardo di Taine è sobrio e disincantato, come quello di Flaubert. E, come per Flaubert, ciò che lo domina è la passione per la forma e per la precisione. Così oggi queste pagine rimangono insuperate, non solo per l’acutezza del giudizio, ma per la forma dell’esposizione, assimilabile a quelle narrazioni totali che l’Ottocento ha scoperto e ci ha offerto. Questo pathos visionario ci accompagna nei ritratti e nelle analisi dei protagonisti della Rivoluzione, da Marat a Robespierre, e ugualmente nelle vicissitudini di oscuri personaggi che balzano fuori da innumerevoli carte degli archivi. Quando Taine scriveva, si era già cristallizzata una versione canonica della Rivoluzione Francese, ad usum del borghese devoto ai Lumi, che in vasta parte camuffava fatti e concetti. Fu un sentimento di furia contro questa contraffazione ad attizzare in Taine la «passione della verità». I risultati della sua indagine, e in particolare l’implacabile analisi dello spirito giacobino, apparvero subito urtanti. Taine ne era perfettamente cosciente – e in una lettera al suo vecchio maestro Ernest Havet fece il gesto di chiedere perdono per quelle «asprezze» che poi erano il suo dono più prezioso: «Perdonatemi le mie asprezze. Sapete che ho scritto secondo coscienza, dopo l’indagine più estesa e più minuziosa di cui sia stato capace. Prima di scrivere inclinavo a pensare come la maggioranza dei francesi; solo che la mia opinione era un’impressione più o meno vaga e non una fede. È stato lo studio dei documenti a rendermi iconoclasta». L’antico regime, prima delle tre parti delle Origini della Francia contemporanea, fu pubblicato nel 1876; La Rivoluzione, in tre tomi, uscì fra il 1878 e il 1884; la terza parte, Il regime moderno, in due tomi, tra il 1890 e il 1893.

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